Sintesi finale
Il solcometro fu un fedele compagno della navigazioni fin da tempi antichi.
Le prime notizie sullo strumento risalgono al I secolo a.C., epoca in cui visse il suo inventore Marco Vitruvio Pollione (STEP#09).
La parola solcometro deve la sua etimologia alla metafora "solcare il mare" (STEP#01), termine che rimanda al moto di una nave, in quanto, la funzione principale di tale strumento è quella di misurare la velocità di un'imbarcazione (STEP#01).
Il primo solcometro utilizzato, risalente all'età delle esplorazioni (Age of discovery, STEP#09), fu quello a barchetta. Il solcometro a barchetta (STEP#02), era un apparecchio dal funzionamento molto semplice (STEP#22): constava di un pezzo di legno avvolto ad una sagola, sulla quale erano fatti noti ad uguale distanza, che veniva lanciato in mare (STEP#08). Tramite una clessidra si facevano trascorrere 30 secondi e in quel tempo si contava il numero di nodi che filavano attraverso le mani del marinaio, da cui si poteva ricavare la velocità.
Nonostante il meccanismo molto semplice, questo strumento diede il via ad una nuova misurazione della velocità, ovvero la velocità in nodi (STEP#06). Un nodo equivale ad un miglio marino che corrisponde a 1,852 km/h (STEP#15).
In ambito internazionale, il solcometro, proprio perché costituito da una tavoletta di legno, prese il nome di log, che in inglese significa tronco di legno. Per la sua enorme diffusione, tutti gli strumenti nautici, progettati per misurare la velocità di una nave, presero il nome di logs, e su ogni nave iniziò ad essere presente un logbook, un registro di navigazione (STEP#01). Il logbook venne poi anche utilizzato per assolvere altri compiti, come ad esempio quello del Divelog, in questo caso registro per monitorare le immersioni subacquee (STEP#25).
Nel corso degli anni il solcometro venne perfezionato e nel 1800 nacque il solcometro ad elica (STEP#03). In questo tipo di solcometro non si contavano più manualmente i nodi, ma un'elica girava e tramite un contatore i giri venivano tradotti in nodi orari (STEP#08). Successivamente, grazie al progresso scientifico, vennero progettati diversi tipi di solcometri (STEP#08), quello digitale, basato sul principio fisico della variazione di frequenza che subisce un'onda (STEP#05) e venne adattato anche per l'utilizzo nei sommergibili (STEP#16), sempre per misurarne la velocità.
Tutti questi tipi di solcometri vengono utilizzati ancora tutt'oggi, a rispetto ovviamente delle varie normative vigenti (STEP#23).
Il 1800 fu l'anno del boom del solcometro, come si può ben vedere anche tramite l'utilizzo di Google Ngram Viewer (STEP#24).
Moltissimi si cimentarono nella costruzione di nuove tipologie di solcometri e nel perfezionamento di quelli esistenti (STEP#11), tra cui Thomas Walker, proprietario della ditta inglese "Thomas Walker & Son". Proprio per la costruzione di log e tramite l'uso di pubblicità (STEP#13), la ditta Walker si fece conoscere a livello mondiale. Tra i molti modelli, che possiamo riconoscere dalla presenza del marchio (STEP#20), il più famoso fu il Cherub Log, tutt'ora presente in molte aste come oggetto di antiquariato, in musei e che venne usato anche nel cinema (STEP#12).
A nota della sua enorme diffusione nel 1801 venne pure introdotta una costellazione raffigurante lo strumento (ASTRONOMIA).
In ambito scientifico riveste grande importanza nella scienza della navigazione, in particolar modo è mezzo necessario per la navigazione stimata (STEP#04); essa, tramite l'utilizzo di bussola e solcometro, è in grado in conoscere, istante per istante, la posizione di una nave.
Sul piano delle scienze umanistiche, invece, lo possiamo ritrovare in romanzi come "Ventimila leghe sotto i mari" o "Moby Dick" (STEP#07), nei fumetti pubblicati da "Il Corriere dei piccoli" (STEP#21) e in varie altre opere (STEP#10).
Per concludere, all'interno di questo blog, gli appassionati di scienza potranno trovare anche vari brevetti relativi al solcometro (STEP#17) e principi chimici sfruttati dallo strumento per il suo funzionamento (STEP#26), i collezionisti di francobolli potranno ammirare alcuni esempi relativi all'epoca in cui comparve per la prima volta lo strumento (STEP#18), mentre, i più pigri, potranno sfruttare la mappa concettuale o l'abbecedario per avere una parziale conoscenza di quello che può essere un solcometro (STEP#19, STEP#27).